La Venaria Reale

« Chi vëd Turin e nen la Venaria, a vëd la màre e nen la fija »

« Chi vede Torino e non Venaria, vede la madre e non la figlia »

Non c'è che dire, con questa premessa popolare non restava altro che partire carichi di aspettative. E come sempre in questi casi di fronte a tanta aspettativa la delusione che ne deriva è sempre più amara.

Vediamo com'è andata.

Non bene purtroppo. Se la mia preoccupazione iniziale era rappresentata dalla presenza di troppi turisti -da rimuovere in seguito con photoshop dalle fotografie- con mia somma sorpresa invece lo scenario è stato un altro.  Cantieri sparsi in vari punti tinteggiano giardini e tetti: gru, impalcature operari qua e là sono la popolazione più vasta. Tutto sembra sia stato posto li a deturpare una perla archietettonica. Quasi penso ad uno scherzo, essendo proprio il 1 aprile. Ahimè così non sarà.

"Se ami il vero bello e ti punge il desìo di conoscere fin dove possa giungere l'arte nel dar vita all'inerte materia, profitta della prima giornata libera per fare una passeggiata alla Venaria, chè ne tornerai soddisfatto con un ricco tesoro di nuove idee e di piacevoli sensazioni... "

Così recita il sito ufficiale della Venaria in prima pagina. Tuttavia soddisfatto proprio non sono tornato. Anzi anche un po' frustrato.  A prescindere dai "fastidi" provocati  ai turisti da una troupè di retequattro, che si è arrogata il diritto di monopolizzare il Salone Grande per una buona ora, bloccando le due ali d'ingresso, il clima che si respira è quello di una visita istruttiva ai lavori di ristrutturazione. Siamo a metà giornata, su alcune panchine nel giardino senza l'ombra di un fiore, guardo gli altri visitatori li seduti. Sono intenti a divorare il loro pranzo con lo sguardo un po' vago che spazia sulle alpi di fronte a loro. Alle  loro spalle una mastodontica gru sta operando tra il tetto dell'edificio centrale della struttura e il pian terreno. Attorno non una protezione non una barriera di sicurezza. Pazzesco. Guardo in altro, un paio di operai  lavorano su un tetto spiovente e rimango ancora più perplesso. Non un caschetto, non una cinghia di sicurezza nulla. Solo una striscia di legno a ridosso del parapetto. Scuoto la testa. Non è un immagine gratificante. Torno a guardare le alpi, quelle almeno sono gradevoli. Poi con curiosità guardo quello che dovrebbe essere una parte del complesso, il Parco Alto. Una striscia grigia in cui -forse- ci sarebbe dovuta essere dell'acqua,  a cui parallelamente però scorrono barriere di plastica arancione acceso, e attorno operai, mezzi in movimento. Un altro cantiere. Nessuna passeggiata possibile. Mi chiedo se non ho sbagliato e non sia una propaggine dell'infinita Salerno-Reggio Calabria. Evidentemente è in corso una solonne ristrutturazione: e qui le domande:

perchè la Reggia è aperta nonostante questa ristrutturazione davvero troppo invasiva?  perchè non è stata prevista una riduzione sul costo -caro- del biglietto d'ingresso vista la situazione? perchè non c'è traccia sul sito ufficiale di questi lavori? perchè in un luogo classificato Sito Patrimonio dell'Umanità non è possibile fare fotografie all'interno della reggia? -se è patrimonio dell'umanità mi sembra una bella contraddizione di termini- perchè ho dovuto incollare in photoshop dei fiori -presi da un altra foto- per rendere il Grand Parterre più gradevole? perchè non sono tornato a casa soddisfatto?

Sono queste le domande di cui desidererei risposta.


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